Otto artisti, otto sale per la “prima” del Convitto delle Arti Noto Museum, l’ex Convitto Ragusa ora trasformato dal Sindaco Corrado Bonfanti e dall’Assessore alla Cultura Francesco Terranova nel Museo di Noto. La location, che attualmente ospita la mostra “Chagall Missoni – Sogno e Colore”, apre al pubblico quattro nuove sale che ospiteranno dal 17 giugno fino al 31 agosto la mostra “ET ET (…sia l’una che l’altra)” a cura di Giuseppe Stagnitta: dialettica tra due “territori della mente” intesi come retroterra culturale nell’elaborazione individuale del processo creativo e dell’esperienza estetica. Linguaggi diversi, ma non in contraddizione: quello dell’esperienza romana di Danilo Bucchi,Alessandro Cannistrà, Pietro Ruffo e Maurizio Savini con quella siciliana diAlessandro Bazan, Francesco Lauretta, Andrea Di Marco e Fulvio Di Piazza.
“La dialettica è uno dei principali metodi argomentativi della filosofia e consiste nell’interazione tra due tesi o princìpi contrapposti, che classifica secondo logica ogni realtà descrivendola non solo in sé stessa, ma anche in rapporto al suo contrario. Il principio di non contraddizione dichiara che in un sistema di logica sia vera una affermazione e anche la sua negazione. Bianco e nero non scaturiscono da una superiore e comune Idea di Colore, ma scaturirebbero l’uno dall’altro, per dare luogo soltanto alla fine, attraverso la loro contrapposizione, all’Idea che li comprende: tesi e antitesi possono logicamente convivere in un et et («sia l’una che l’altra»)”.
Un progetto collettivo che verrà sviluppato da ogni singolo artista in un percorso personale, otto sale per otto artisti: il primo gruppo, quello romano, inaugurerà il 17 giugno per concludere il 20 luglio e il secondo gruppo inaugurerà il 21 luglio per concludere il 31 agosto 2017.